Un percorso di lunghezza di 5,5 Km che si snoda lungo la SS 526 per chi sceglie l’auto come mezzo di trasporto. Per chi invece preferisce la bicicletta, i percorsi possibili sono due: il primo si snoda nella vallata che dall’abbazia di Morimondo giunge fino a Besate, il secondo segue l’alzaia del Naviglio da Morimondo a Besate. Seguendo questo itinerario si attraversano i seguenti comuni: Morimondo; Coronate (fraz. di Morimondo); Basiano (fraz. di Morimondo); Fallavecchia (fraz. di Morimondo); Besate.
Il percorso
Proseguendo lungo il percorso si giunge a Coronate, luogo in cui fu inizialmente costruito il monastero di Morimondo, dove è possibile visitare la chiesa di Santa Maria Nascente. L’edificio di Coronate, menzionato in alcuni documenti del 1101, è probabilmente l’edificio religioso che ospitò, almeno inizialmente, i monaci che giunsero da Morimond per costruire l’abbazia.
Lasciato alle spalle Coronate si giunge, in soli 2 minuti d'auto, a Basiano. Dell’origine di questo oratorio, dedicato a San Cristoforo, si ha una prima testimonianza in un documento del 1093. Per secoli fu abbandonato a se stesso, divenendo presto un edificio fatiscente. Solo i restauri a cavallo tra il ‘500 e il ‘600 permisero alla piccola chiesa di sopravvivere e giungere fino ai giorni nostri.
Superato Basiano si arriva a Fallavecchia, piccolo borgo costituito da case che negli anni passati erano abitate in prevalenza da braccianti. L’edificio religioso, dedicato a San Giorgio e citato già nel 1145, è con molta probabilità di origine ben più antica, si pensa addirittura possa risalire ai longobardi. La ragione principale che attribuisce la struttura all’età longobarda è da ricercarsi nelle origini di Fallavecchia, che fu una Fara Longobarda.
Infine, con l’ultimo tratto di itinerario si giunge a Besate, dove si può visitare la chiesa di San Michele, la più recente del percorso. Le prime informazioni a riguardo risalgono alla metà del XVI sec., anche se, da quanto si apprende dai documenti, i giudizi sull’edificio non furono molto lusinghieri. Solo i successivi restauri permisero all’edificio di diventare un importante luogo da visitare. Lungo tutto il percorso è possibile rifocillarsi nei numerosi ristoranti e trattorie presenti lungo l’itinerario.