madonna miracoli corbettaCapita che si parta da un segno, da un simbolo e si costruisca attorno un significato, una storia, un luogo. Capitò così all'attuale Santuario della Beata Vergine dei Miracoli di Corbetta che nacque non da un mattone ma da un dipinto.

 

Chiariamoci, non è che la chiesa venne edificata con i dipinti e le tele, i mattoni furono comunque utilizzati. Fu però un affresco del tardo quattrocento di Gregorio Zavattari – datato 10 ottobre 1475 – che fece scattare la scintilla per la costruzione del santuario. Il dipinto, ospitato sulla facciata della modesta chiesa di S. Nicolao, è il punto di partenza. Proprio da qui si alternarono i numerosi artisti che abbellirono l'edificio e le successive edificazioni che portarono alla nascita del Santuario dei Miracoli di Corbetta.

 

La vera scintilla, il fattore scatenante, fu però un altro. Si tratta di un episodio miracoloso datato 7 aprile 1555. In quel giorno nella piazzetta antistante la piccola chiesa di San Nicolao (oggi parte inferiore del Santuario) tre bambini, Cesare Dello Stampino, Antonio Della Torre ed suo fratello Giovanni Angelo, sordomuto dalla nascita, giocavano alle bocce sotto il ritratto della Madonna con il Bambino affrescato sulla facciata della chiesa. All'improvviso il piccolo Giovanni, riacquistando udito e parola, indicò ai compagni la celeste visione del Bambino che, staccatosi dal dipinto, discese tra loro per unirsi al gioco. La Madonna scese per riprendersi il Pargoletto e tornò al dipinto. L'apparizione della Madonna diede il via al miracolo vero e proprio: le offerte. Già perché se si deve attribuire una ragione alla nascita del luogo di culto è proprio la pioggia di offerte che "bagnò" la pieve di Corbetta e che permise i lavori che portarono alla forma attuale. Vi parteciparono numerosi architetti: Vincenzo Seregni costruì il tiburio, Fabio Mangone progettò la facciata e anche Francesco Croce, già autore di Palazzo Brentano, lavorò al miglioramento dell'edificio. La decorazione fu però la "grande opera" che durò decenni e che vide impegnati tra gli altri: Giovanni Tencalla, Luigi Scaramuccia il Perugino, Giuseppe Vermiglio, Giulio Procaccini e altri ancora.

 

All'interno del Santuario si possono visitare:

 

  • la Cappella di Sant'Antonio da Padova – risalente al 1620 venne decorata tra la fine del 1648 e gli inizi del 1649. I committenti furono i nobili Frisiani;
  • la Cappella della Pietà – inizialmente dedicata a San Francesco, fu costruita tra il 1589 e il 1592. A commissionare i lavori fu Francesco Borri ed è probabile che un famigliare dei Borri li realizzò;
  • la Cappella di San Mona – inizialmente dedicata a Santa Dorotea, fu costruita tra il 1582-1592. Il ciclo di affreschi risale al 1657 ed è opera di Giovanni Stefano Danedi di Montalto;
  • la Cappella di San Giuseppe – fu eretta nel 1615 per celebrare San Carlo. Fino al 1660 rimase spoglia, poi la sua acquisizione da parte degli Airoldi e successivamente della Marchesa Anna Visconti Stampa permise di abbellire la cappella;
  • la Cappella di San Gottardo – eretta nel 1615 fu inizialmente dedicata a San Giuseppe. Le decorazioni iniziarono l'anno successivo grazie alla sua acquisizione ad opera dei Frisiani;
  • la Cappella del Crocefisso – dove ora sorge questa cappella dedicata al Crocefisso, prima, fino al 1685, era posizionata una scala che conduceva al piano superiore del Santuario;

 

 

   Santuario della Beata Vergine dei Miracoli

 

  • Via Giuseppe Mazzini 2 - 20011 Corbetta (MI)
  • Telefono: 02 9779066 

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