Roberto è un abbiatense con una passione particolare: cercare l'oro. Come? Come lo si faceva una volta, e lo si fa raramente tuttora, setacciando la ghiaia nel fondo dei fiumi. Nella nostra zona si cerca lungo il Ticino, uno dei più ricchi alvei d'Italia a detta degli esperti. Ma veniamo a noi.
Ciao Roberto, parlaci della tua passione per questa attività. Come nasce?
"Ciao. Sono innanzitutto un appassionato di natura e del nostro caro Ticino. Sono anni che frequento il fiume e i suoi boschi e avevo più volte provato a ricercare oro. Sono da due anni però che lo faccio in maniera più frequente, anche grazie al mio maestro, un anziano signore che frequenta il fiume da sempre. Lui mi ha insegnato una serie di tecniche e punti favorevoli per la raccolta. Oltre che per svago, lo faccio con lo stesso spirito con cui lo facevano i nostri vecchi. Già, perché la tradizione popolare vuole che in passato ci si sposasse solo quando lo sposo riusciva a recuperare abbastanza materiale per le fedi nuziali"
Di quali strumenti necessita un cercatore d'oro?
"In primis il cercatore ha bisogno di una batea, che è di fatto una padella con la quale setacciare il fiume in cerca di un posto utile alla ricerca. Una volta individuato un posto "buono" si procede con un arnese simile ad un setaccio. Si carica con un badile la ghiaia nel setaccio e si procede ad una prima setacciatura con cui si separa il materiale grossolano. Successivamente questo materiale viene introdotto in una canalina (spesso costruita dal cercatore stesso) in cui far scorrere l'acqua per la pulizia della sabbia. Il materiale rimanente è una sabbia scura il cui colore è dato dalla presenza di materiali pesanti come la magnetite e il granato. Questo materiale viene portato a casa e ulteriormente lavato in modo da separare l'oro dalle impurità, anche con l'utilizzo di una calamita. A fine giornata, se la ricerca è stata fruttuosa, rimane la classica mezzaluna d'oro contenente tutte le pagliuzze della giornata"
Ci puoi segnalare qualche posto "buono" per la ricerca per la nostra zona?
"Io lo ricerco nel tratto di fiume che va da Abbiategrasso a Vigevano perché frequento queste zone da una vita. In ogni caso, il tratto che va da Sesto Calende a Pavia è tutto "buono". La concentrazione di oro aumenta con l'avvicinarsi alle montagne, ma nel lago Maggiore non si registra alcun ritrovamento"
Nella nostra zona, ci sono associazioni, gruppi che raccolgono appassionati?
"Le associazioni c'erano ma sono scomparse perché non c'è più la partecipazione dei giovani. Purtroppo queste passioni non attecchiscono molto nelle giovani leve e la ricerca d'oro, la raccolta dei funghi, la pesca e la natura diventano sempre più una passione di nicchia. Io sono convinto che ci siano le potenzialità per far emergere e salvaguardare queste passioni che possono diventare anche una leva di sviluppo turistico. Personalmente conosco persone che provengono da Basilea – si proprio dalla vicina Svizzera, verde e pulita – che rimangono affascinati dal Parco del Ticino. Vi sembra poco?"
Mediamente quanto frutta, in termini di grammi raccolti, una giornata di ricerca?
"Se la giornata è positiva e c'è la voglia di continuare per diverse ore si può tranquillamente raggiungere un grammo. Ovviamente parlo di ricerche effettuate singolarmente, allargando la partecipazione a più persone si dimezzano gli sforzi e si aumenta la raccolta. Bisogna poi ricordare che l'azione di erosione nei millenni ha fatto sì che l'oro presente nel Ticino sia privo di impurità. Si tratta di un oro puro a 24 carati, il migliore in assoluto"