"Il ricordo ci lega a una parte consumata della nostra vita"
- Rocco Scotellaro
Per Monica, donna e mamma, i ricordi sembravano lontani e annebbiati. Memorie di un'infanzia trascorsa tra le campagne e il Ticino di Besate, che sono riaffiorate leggendo il nostro articolo di qualche giorno fa. Si raccontava Besate, non proprio un luogo di villeggiatura, o forse sì?
Facendoci largo tra i ricordi di Monica scopriamo che il borgo era considerato un posto dove trascorrere le estati. In particolare Marcello Duca Visconti di Modrone era solito passare il periodo più torrido proprio nella sua tenuta: il Bosco dello Zerbo. Questo bosco era il cuore verde del paese e ospitava numerosi animali. Il Duca, infatti, trascorreva qua anche la stagione della caccia, che doveva essere molto prolifica a giudicare dalle attenzioni che il Duca stesso, tramite i suoi boscaioli e i suoi guardiacaccia, dedicava al bosco. Potature puntuali, rimozione dei tronchi e dei rami caduti, taglio programmato degli alberi più vecchi, pulizia degli argini dei fossi, ecc erano una parte delle numerose attività che i dipendenti del nobile effettuavano per mantenere il bosco in ordine.
Negli anni parte della tenuta passò nelle mani della famiglia Ciccarelli, quelli della Pasta del Capitano, che proseguirono nella tradizione di aprire le porte dello Zerbo ai residenti nelle domeniche di maggio in occasione del mese Mariano. Una tradizione che anche i custodi del bosco amavano far propria, consentendo alle ragazze del paese, tra cui anche la mamma di Monica, di entrarvi di nascosto quando i signori erano lontani da casa. I mazzi di viole erano assicurati.
Durante la Messa, vero momento di aggregazione per tutta la comunità, anche il Duca e la Duchessa facevano la loro comparsata arrivando a bordo di una carrozza. Un'apparizione degna delle migliori star Holliwodiane. A loro era infatti riservata la prima fila, le cui sedie erano occupate da indumenti e accessori dei Signori. La Duchessa indossava sempre i guanti ed al termine della funzione era solita varcare la soglia della basilica al fianco del Duca, seguita dai contadini e dai loro sguardi affascinati per i modi eleganti che ne contraddistinguevano le movenze.
Anche le prime automobili attraversarono Besate proprio per la presenza dei Visconti di Modrone. L'aristocrazia milanese e la facoltosa borghesia partecipavano volentieri ai ricchi banchetti che il Duca offriva ai suoi ospiti, i quali arrivavano dalla moderna Milano a cavallo delle prime macchine. Affascinati dalle prime auto, i contadini non vedevano però di buon occhio i visitatori che con fare sorpreso si avvicinavano al lavatoio – tutt'ora presente – per constatare con stupore la limpidezza delle acque in contrasto con quelle del Naviglio di Milano.