bandabardoBambinò, bambinò intonavano qualche anno fa in una canzone contenuta nell'album Ottavio e loro sono ancora quelli, sono ancora bambinì. Sono spiriti liberi e ribelli, ingenui e imprevedibili, effervescenti ed instabili, sorprendenti e acuti nelle loro osservazioni, insomma proprio come dei fanciulli. E’ uscito da poco più di un mese il nuovo cd della Bandabardò e da poco più di un mese non smette di girare sul mio lettore cd; Mania? Fissazione? Mancanza di valide alternative? No no, nulla di tutto questo solo: è proprio un bel disco ed è l’undicesimo della loro breve-lunga storia di bambinì terribili.

 

 


LA STORIA

 

I Bandabardò nascono nel 1993 grazie alla felice-incosciente-travolgente intuizione di Enrico ”Enriquez” Greppi, istrionico personaggio di origini spagno-franco-lussemburgo-italiane, e di Alessandro Finazzo (detto Finaz) e subito si propongono di portare-esportare la loro travolgente passione per la musica di piazza in giro per l’Italia. Viaggiano e viaggiano in ogni dove per ogni luogo del Bel Paese in tournè massacranti a bordo di mezzi fatiscenti, quasi da amarcord quali vecchi pulmini, che oltre a servire per gli spostamenti fungono da casa. Si suona in Calabria il venerdì, il sabato in Toscana (loro regione del cuore e di appartenenza) per poi la domenica andare in Sicilia, ed il lunedì magari in Lombardia, sempre di corsa, sempre in viaggio, sempre con quei mezzi tenuti insieme a colpi di sputo. Prendete la copertina del cd Il circo mangione e cosa trovate? La mitica 2 Cavalli con sopra il tetto di tutto! Ecco questi sono i Bandarbardò e questo serve per capire ed apprezzare il loro sound, la loro filosofia di vita è la musica e viceversa. Da allora di strada ne hanno fatta, in ogni senso, tantissima e dopo l’Italia la band ha varcato i confini per arrivare a suonare in Spagna, Germania e Francia.

 

 



L'IMPROBABILE

 

Ed oggi eccoci qui, dopo 21 anni a parlare del loro nuovo album L’improbabile uscito per la prima volta direttamente da una major (Warnermusic) ma che di improbabile ha tutto e nulla perché tutto e nulla è sempre stata la loro musica. Tredici canzoni con testi assemblati con cura e proporzione verso la parte melodica e sonora, una musica ricca di riferimenti e di originalità allo stesso tempo. Qui oggi e da sempre vivono e convivono ManuChao, Carosone, Bob Marley, il riff punk dei Clash, Jannacci, i Madness e Daniele Silvestri. ma qui mi fermo visto che ad ogni traccia ognuno potrà trovare propri riferimenti ma con l’unica e caratteristica originalità che solo questi stakanovisti del palco sanno portare. 

 



Per arrivare all’aurora l’unica strada è la notte, per arrivare al tesoro l’unica strada è la sorte

 



Per arrivare alla musica dei Bandabardò serve solo cuore e amore per la musica.


Ora non avete più alibi per non comprare questo disco pena l’oblio.


 

 

 

 

 

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