terzonotang"Il sud-ovest milanese, l'abbiatense e il magentino stanno per essere invasi da un fiume di cemento. Il progetto ANAS per la Superstrada VIGEVANO/MAGENTA, stando alle voci, sta per essere realizzato. E sarà l'ennesimo spreco, l'ennesima colata di asfalto fine a se stessa, perché, per chi non lo avesse ancora capito, la Superstrada NON porterà a Milano, ma partirà da Ozzero e terminerà a Magenta/Boffalora.


Una scelta scellerata perché questa infrastruttura modificherà per sempre la morfologia, l'aspetto, le economie di un territorio, ad oggi, unico. Anni di cantieri in mezzo a noi, bretelle e raccordi che, con un effetto a catena, porteranno altre bretelle e altri raccordi, modificando irrimediabilmente la connotazione agricola e naturale di questo territorio. Uno spreco perché con semplici riqualificazioni avremmo già risolto (da tempo) atavici problemi di traffico locale.


Cosa comporta la costruzione di questa sproporzionata infrastruttura stradale per il nostro territorio? A partire da Ozzero, a fianco della storica marcita del Mulino del Maglio, verrà costruita una nuova strada che passando nelle suggestive campagne di Abbiategrasso sormonterà il Naviglio di Bereguardo, il Naviglio Grande, la Ferrovia e la Vigevanese e con un ponte enorme (ben 600 metri) arriverà nella zona della stazione Vermezzo/Albairate. Nel territorio di Albairate un altro ponte scavalcherà lo storico scolmatore. La nuova strada, proseguendo, devasterà le incontaminate campagne di Cassinetta di Lugagnano e di Castellazzo de' Barzi. Un reticolo idrico secolare, fonte di acqua, ma anche di sgrondo in caso di forti piogge, sarà per sempre compromesso. Molte aziende agricole saranno oggetto di esproprio e subiranno danni irreparabili; quelle stesse aziende agricole dalle quali acquistiamo prodotti di qualità, esempi di eccellenza sul territorio. I cantieri resteranno aperti per anni, a scapito della qualità della nostra vita, aumenterà notevolmente il traffico che verrà convogliato sulla Milano-Baggio, peggiorando la situazione viabilistica.

 

Da quando il Governo precedente ha dato il via all'iter finale del progetto ANAS, si fa ora più concreto il rischio di avere una nuova infrastruttura devastante sul nostro Territorio. Da più di un anno un nuovo Governo amministra il paese, sullo scranno un nuovo ministro dei trasporti e delle infrastrutture e un nuovo ministro dell'ambiente. L'ascesa alle stanze del potere di una parte degli appartenenti al nuovo governo è dovuta anche al NO alle grandi opere, al NO allo sperpero di denaro pubblico e alla tutela dell'ambiente. Oggi questi governanti sembrano aver dimenticato le promesse fatte ai presidii, ai cortei, alle scorse edizioni del Festival NO Tangenziale. Oggi abbiamo idea che il Governo del Cambiamento a 5 Stelle non sia in grado, che non riuscirà ad imporre un'alternativa radicale alle politiche del cemento. La devastazione di questo territorio rischia di essere imminente. 


In tutti questi anni il movimento NO TANGENZIALE è cresciuto, ha studiato, ha interpretato la politica dei palazzi, ha costruito progettualità e comunità, ha proposto alternative per migliorare la viabilità, non ha mai smesso di lottare e di essere attento. L'Unione europea ha sollevato forti preoccupazioni chiedendo a regione Lombardia e Ministero interventi strutturali per ridurre l'inquinamento atmosferico. A nessuna istituzione competente interessa concretamente risolvere i problemi di migliaia di pendolari della Milano-Mortara abbandonati a loro stessi tra soppressioni, ritardi cronici, mezzi fatiscenti e inadeguati. Vengono al contrario deliberati dal CIPE milioni di euro per un'opera inutile, vetusta, sovradimensionata che non risolve nessuno dei problemi di mobilità, di rilancio economico, di ammodernamento che questo territorio necessita e richiede.

Difendere i territori da progetti infrastrutturali devastanti imposti dall'alto è una sfida fondamentale. Immaginare e costruire modelli di sviluppo che sappiano tutelare, riqualificare e valorizzare i territori, i paesaggi, l'agricoltura contadina, le culture e le colture locali è il vero progresso. Domenica 16 giugno 2019 saremo a Cassinetta di Lugagnano per una giornata di festa, di dibattiti, riflessioni, confronti. Per il piacere di esserci. Di esserci sempre stati. Per continuare a costruire relazioni e dare forza a questa comunità che non ha mai smesso di difendere e cambiare il territorio. Per fermare questo folle progetto rimangono due possibilità:

 

 

  • Ricorsi al TAR Lombardia (sono già stati presentati 5 ricorsi)
  • Mobilitazione di massa dei cittadini che esprimano con i fatti la loro contrarietà

 

 

Consapevoli che le risorse economiche pubbliche debbano essere utilizzate per riqualificare le strade esistenti, per potenziare il servizio pubblico, per realizzare reti di piste ciclabili d’interconnessione tra i comuni, per politiche virtuose, intelligenti, per un welfare moderno, per superare la crisi economica e sociale crescente. Questa battaglia riguarda tutti/e: non fate mancare il vostro appoggio! Agiamo insieme, prima che sia troppo tardi. Invitiamo tutte e tutti a partecipare dalla mattina alla sera per una giornata di festa, cultura e lotta, il 16 giugno 2019 a Cassinetta di Lugagnano (MI)."

 

A cura di:

 

 

Appuntamento dunque domenica 16 giugno con una giornata di festa per paesaggi e coscienze nella meravigliosa cornice di Cassinetta di Lugagnano, uno dei Borghi più Belli d'Italia.

 

 

 

 

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