Le Mille e Una Danza: Francesco Borelli e una lunga storia d'amore...


Il balletto classico, il suo sviluppo nel tempo, le derivazioni fra stili, personaggi e, perchè no, gli inevitabili personalismi di coreografi e danzatori che hanno innovato, sconvolto e ridisegnato l'universo ballettistico. Dall'epoca romantica alla danza moderna fino ad arrivare al musical americano. Un appassionante viaggio in quattro incontri, allo Spazio Ipazia di Abbiategrasso, con Francesco Borelli, che della danza ha fatto una ragione di vita. E d'amore. Una relazione di pura fedeltà che dura da oltre 20 anni e che lo ha visto calcare le scene italiane e internazionali con Luciana Savignano, Raffaele Paganini, Heather Parisi e Malika Ayane, solo per citare alcuni nomi.

Si comincia così un excursus di notevole interesse nella Francia Barocca di Luigi XIV, mecenate amante del balletto che considera la danza una forma di spettacolo di piena dignità e che istituisce l'Accademia Reale di Danza, codificando altresì le cinque posizioni. Si prosegue con l'epoca di Molière, la seconda metà del Settecento, momento in cui la danza viene ridimensionata ed ecco allora che la Comédie Ballet è un accompagnamento, seppure molto amato dal pubblico, della componente prosastica.

Con il Romanticismo si assiste a una vera e propria balletto-mania. Tragedie, eroine drammatiche, tinte fosche e le prime grandi dive della danza. E ancora, i netti contrasti fra i due atti: nel primo, luce, ragione e civiltà, per poi sfociare, nel successivo atto, fra voli del corpo e coreografie leggiadre, nel mondo onirico, popolato da creature dalle fattezze ferine e distaccamenti dal reale. In quest'ottica l'introduzione all'uso del tutù e delle punte permette alle danzatrici di evadere dal reale, come fossero spiriti vaporosi.

Parole, note e magia per gli occhi con filmati di repertorio: alcuni dei momenti più intensi ed esteticamente perfetti della storia della danza. L'espressività di Carla Fracci, la presenza fisica di Roberto Bolle, la perfezione formale di Alessandra Ferri, la potenza di Rudolf Nureyev, l'allure inarrivabile di Svetlana Zakharova. Protagonisti assoluti, e quasi divini, in capolavori quali "Giselle", "Coppelia", "Le Corsaire", "Lo Schiaccianoci", ma anche gli immancabili "Lago dei Cigni", "Morte del Cigno" e "La Bella Addormentata". Opere d'arte dalle alterne fortune, non sempre colte da danzatori e pubblico, ma in grado, ieri e oggi, di trasportare lontano, fuori dal tempo e dallo spazio, su un palcoscenico di puro sogno.

"Non c'è nulla più che la danza che somigli all'amore: corpo, anima, passione e sentimenti si fondono con un coinvolgimento totale. Chi è ballerino lo è per tutta la vita" - così un emozionato Francesco saluta il pubblico attento, rapito dalle sue parole e da quelle linee perfette, dalle prese che tolgono il fiato, dal tutt'uno fra musica e moti del corpo, in un olimpo di Artisti. In punta di piedi...

Prossimi appuntamenti allo Spazio Ipazia (Vicolo Cortazza, Abbiategrasso) sabato 17 novembre e sabato 1 dicembre, alle ore 18.00. Ingresso: 10 Euro, con aperitivo.

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