Alessio Oldani, fotografo per tornare a essere umano

Fisico esile e nervoso, sguardo attento di chi sa carpire segreti e cogliere dettagli, determinazione di chi ha una passione e la vive senza freni inibitori. Alessio Oldani colpisce subito attraverso i suoi scatti: nudi intriganti, ambigui e formalmente equilibrati, geometrie fisiche ben amalgamate fra loro, padronanza del mezzo nonostante la giovane età.

22enne di Robecco sul Naviglio, studente di Filosofia e appassionato di arti marziali, ha entusiasmato insieme alle fotografie della sua coetanea Jessica Ticozzelli il pubblico del FuoriSalotto di Iniziativa Donna e L'altra Libreria di domenica 19 marzo, proposto in occasione della Festa di San Giuseppe - La Fiera Siamo noi di ConfCommercio Abbiategrasso

Come hai iniziato a fotografare e quando?
Più di un anno fa. Sin da piccolo ho sempre cercato dei mezzi espressivi per buttare fuori ciò che sentivo in me. Da piccolissimo ci avevo provato con la musica, poi con la scrittura, quindi il disegno e ora sono felice di essermi ritrovato con la fotografia.

Cosa provi mentre sei all'obiettivo?
Serenità. Mi sento in pace, mi sento rilassato, mi sento felice. Quando prendo la macchina fotografica in mano sto bene, e questo basta. La sala pose è il mio rifugio dove i problemi non possono entrare, ma ovviamente provo anche un po' di paura, perché pretendo sempre molto da me e raramente sono in grado di soddisfare le aspettative.

Sei tu stesso soggetto di alcuni dei tuo nudi: come vivi questa dualità?
Ho scattato alcuni autoritratti ma ho anche posato per altri fotografi. Perché? Semplicemente perché mi chiedo come faccia un fotografo a chiedere ad una persona di posare se lui stesso non sa cosa si prova a stare di fronte ad un obiettivo, ad avere delle luci sparate addosso, a stare su un set. Come faccio a chiedere ai miei soggetti di essere naturali, come faccio a dare indicazioni, se non so cosa stanno provando?



Credi che fotografare il mondo ti renda un uomo migliore?
Assolutamente no. Vivo la fotografia come uno sfogo, come un bisogno, come qualcosa che serve a me, ma dentro di me. All'esterno sono sempre io, non sto facendo un favore al mondo, non sto assolvendo ad un compito, non sto aiutando qualcuno, non sto facendo nulla che mi renda migliore agli occhi del mondo. Sto solamente facendo ciò che sento il bisogno di fare, ciò che mi rende felice, ciò che mi riempie le giornate.

Le qualità di un bravo fotografo?
La sensibilità prima di ogni cosa. Soprattutto nella ritrattistica è fondamentale per entrare in sintonia con il soggetto. E poi determinazione, pazienza, voglia di fare, forza di volontà. È una passione che richiede tantissimo tempo, essere insonni aiuta sicuramente!

Il miglior complimento che tu hai ricevuto?
Il grazie di chi ha posato per me, il loro sorriso quando vedono le mie foto. Sapere di aver regalato una bella esperienza oltre a delle belle foto è la cosa che mi appaga più di ogni altra.

Cosa vorresti trasmettere con i tuoi scatti?
È molto difficile da dire a parole, per questo lo faccio con le foto. Il mio messaggio è una presa di coscienza nei confronti di chi siamo davvero: esseri umani. Il lavoro, la marca dei nostri vestiti, il modello di cellulare, la nostra macchina, il nostro orologio, sono tutte cose che fanno parte di una maschera che indossiamo tutti i giorni. E mi fa inorridire il pensiero che siamo talmente abituati ad indossare questa maschera da esserci dimenticati cosa vi sia al di sotto.


Per vedere alcuni scatti del talentuoso Alessio Oldani consultate la sua pagina facebook o contattatelo alla mail Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo..

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