cassinetta emozionale

 


 

"Dove gli occhi van volentieri, anche il cuore va, né il piede tarda a seguirli"

 

- Carlo Dossi

 


 

 


Il cuore va…e spesso si ferma dove meno te lo aspetti. Si arresta, ad esempio, lungo il ponte di pietra che separa un borgo vivo e armonioso da una campagna muta e silenziosa. Smette di battere guardando l’acqua del Naviglio che scorre lenta e porta con se i ricordi di un passato nobile, le cui memorie sono segni tangibili da poco intonacati. E anche i piedi non tardano a seguirlo. Si arrestano un attimo, solamente per mirare la grazia del paesaggio che solletica il cuore. Poi ripartono lungo quella che è la via ideale per emozionanti passeggiate. Già perchè osservando la grazia e la quantità del patrimonio architettonico che segue l’Alzaia del Naviglio e che si inserisce fino nel borgo di Cassinetta di Lugagnano, in questi piccoli spazi, si rimane sinceramente affascinati.


C’è, ad esempio, Villa Birago-Clari-Monzin, sulla sponda destra del Naviglio, recentemente restaurata, che conserva i tratti di un’antica e maestosa dimora. Ci sono Villa Trivulzio e Palazzo Mantegazza-Macinaghi che meritano una visita. E poi loro, le favolose ville che costeggiano il Naviglio tra Robecco e i suoi ristoranti e Cassinetta, una traccia di grande interesse in grado di riportare la memoria ai fasti di un tempo ormai trascorso.


Villa Visconti è senza dubbio l’esempio migliore dell’epoca passata. Occupando il lato orientale del canale, ti appare in tutto il suo splendore appena superato il ponte in pietra. Una maestosità tinta di giallo, un colore molto caro alla Milano settecentesca e neoclassica che portava i suoi esponenti in villeggiatura sulle rive del Naviglio. Di fatto si tratta di un palazzo di città il cui interno è celato agli sguardi dall’imponenza dei muri perimetrali. Entrando, però, come in una dimensione irreale, un inaspettato mondo rivive, aprendoti la vista e la mente. C’è infatti traccia della cappella, divisa in due ambienti, uno pubblico che si apre sulla strada e uno interno con la presenza dell’altare e della sacrestia. E il giardino, posto su due diversi piani, si articola in altrettanti stili differenti: all’italiana il primo e all’inglese il secondo. Le stanze, le decorazioni, gli affreschi, poi, rendono unica la vista a chi ha la fortuna di entrare in una delle giornate del FAI (l’edificio è di proprietà privata).


La stagione ideale per una gita a Cassinetta è sicuramente la tarda primavera, sul finire di maggio, quando i fiori delle robinie colorano di bianco il paesaggio. Lo sapevano anche i nobili che proprio in questo periodo e in estate sceglievano questo borgo e il tratto di Naviglio tra Cassinetta e Robecco per trascorrere momenti di villeggiatura nelle loro splendide dimore. Per quale motivo? Forse perché qui il corso del canale è profondo e ideale per chi arriva in barca. O magari perché in questi pochi chilometri il canale somiglia ad un torrente di montagna con onde che si rincorrono in ogni avvallamento, in ogni strettoia. Oppure, semplicemente, perché solo tre secoli prima il Naviglio esercitava, per il Giovin Signore e per il suo seguito, lo stesso richiamo che la Liguria di Rapallo e Santa Margherita avevano sullo yuppie milanese degli anni ’80. Infatti Cassinetta di Lugagnano conserva tuttora le caratteristiche di una zona di villeggiatura: facile da raggiungere da Milano, presenza di percorsi pedonali e ciclabili ideali per passeggiare, clima mite e rinfrescato proprio dalla presenza dei boschi e del canale. La pace e la tranquillità che troverai qui sono però difficilmente rintracciabili nella Liguria di oggi.


Ma Cassinetta di Lugagnano non è solo ville storiche – davvero tante – e Naviglio. Il paese è infatti noto per aver proposto un piano regolatore a crescita zero, proprio per valorizzare le due peculiarità del borgo. Un comune che crede in uno sviluppo armonioso del territorio e che vuole entrare a far parte di un club prestigioso, quello dei Borghi più belli d’Italia. Un territorio che vive e prospera lungo le sponde del Naviglio, attraversato dal Parco Cicloturistico omonimo che vede proprio il paese tra i luoghi di maggior interesse del parco stesso. 

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